sabato 6 settembre 2008

Vietnam 2! I (L) HCMC

Allora, visto che ricevo un sacco di lamentele (!!) perchè non ho finito il racconto del Vietnam, vi scrivo ora, anche se sono già arrivata a Bangkok.
Per chi fosse preoccupato per la mia salute, qui non c'è nulla di diverso, e sembra che la situazione si sia notevolmente calmata dopo il picco dei giorni scorsi... quindi, tranquilli!!

Tornando al racconto, da Phom Pehn, in Cambogia, abbiamo preso un magnifico pulmino che ci ha portato fino a Saigon, o Ho Chi Minh City (HCMC). Personalmente mi è piaciuta moltissimo... è una città modernissima, con un sacco di locali, negozi, gente che ha bene in mente di divertirsi... Abbiamo visto il museo della guerra, e poi mi sono concessa un pomeriggio (e un po' di soldi!!) per lo shopping...
Qui ci sono un sacco di boutique occupate dai giovani stilisti, e non ho resistito ad un vestitino adorabiiiileee... il terrore di dovermi portare tutto nel mio zainetto minuscolo e peraltro rotto, mi ha fermato dal continuare.

Il giorno dopo siamo andati a vedere i Tunnel di Cuchi, dove i VietCong si sono nascosti per 15 anni dagli americani... Sono dei tunnel sottoterra, di circa un metro di diametro, completamente bui e claustrofobici... vi dico solo che io non sono entrata e mai mi sognerò!!! Una cosa davvero impressionante....

E' strano perchè qui tutto ti fa vedere la guerra in Vietnam da un'altra prospettiva, la loro, e ovviamente ci tengono molto perchè tu capisca cosa hanno dovuto sopportare per questa follia americana.... E' ancora pieno di persone infettate dalla diossina, mutilate o ritardate.
Parlando con alcuni ragazzi, mi hanno spiegata che anche la next generation, la nostra, ha ancora i problemi creati dalle bombe chimiche...
Personalmente la guerra in Vietnam mi è sempre sembrata una cosa troppo lontana, distante, temporalmente e spazialmente. Una cosa di cui non mi si è mai chiesto di occuparmi troppo. Ma vederla qui è un'altra cosa, è reale, la vedi e la puoi sentire ad ogni città e ad ogni persona.
Tutti hanno avuto un familiare ucciso o militante. E ora che si stanno riprendendo, hanno ancora i segni ed i traumi di qualcosa che ha completamente distrutto il loro paese.

La sera siamo andati prima in un club, Lush, per poi spostarci in una discoteca, Apocalypse Now (nda: ogni città del vietnam ha almeno una discoteca che si chiama Apocalypse Now). Dentro ci saranno stati almeno una decina di poliziotti a controllare la folla, che comunque sembrava non preoccuparsene poi molto, come al solito.
E' strano vedere come effettivamente la generazione successiva stia reagendo, aprendosi al consumismo, alla moda, ai locali. Sono pazzi di tutto ciò che è divertente, allegri, e con voglia di conoscere chiunque sia straniero. Eppure, hanno dieci poliziotti in ogni discoteca e la faccia del comunismo che li guarda ad ogni angolo di strada.

Lasciare HCMC è stata dura, anche perchè avrei voluto stare di più di un paio di giorni, ma come vi ho anticipato ho deciso di prendere da là un volo per arrivare fino a Hoi An, una cittadina antica un poco più a nord.

Aspetto davvero di leggere anche da voi!!

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