domenica 28 settembre 2008

a londra c'è il sole!!!

Ciao ragazze è un po' che non scrivo....
Non potete capire che giornate di sole fantastico ci sono a Londra...non ci credo quasi fine settembre e passeggio in maglioncino di cotone...ho tanta paura che da domani il tempo cambiera, ma vedere Londra con questo sole è qualcosa di fantastico!
Questo week end c'è qua mia mamma con l'ufficio; la famiglia è una delle cose che credevo mi mancasse meno, ma devo dire che stare con lei qualche giorno mi ha fatta ricredere, domani parte e un po' mi dispiace...comunque a lei questo non lo dico se no so già che le scende la lacrimuccia...
Ho iniziato il mio stage e non è male, anche se il problema è che usiamo tantissimo il computer e facebook e io all'inizio ho avuto seri problemi (anche se non lo davo a vedere...)
Dopo il racconto della Ella ho deciso che da gennaio inizio a risparmiare e se riesco l'estate prossima programmo un viaggietto in America...ci pensavo da un po' ma avevo bisogno dell'illuminazioe della Ella (grazie per le belle parole goditela più che puoi!!!!)
Devo dire che per adesso qua di vita mondana non ne sto facendo molta...purtroppo locali a ediscoteche sono moolto cari.
Sicuramnete poi non avere l'aggancio dell'università no mi aiuta...ma comunque ci sono altri mille aspetti che mi stanno piacendo di questa esperienza...
Ora vado che mi lancio in un mercatino a Liverpool Street...
Baci a tutte

sabato 27 settembre 2008

Gigiook Morattiporn e i party privati a Bangkok


Prima di partire, sono stata invitata ad una festa in casa di uno dei miei compagni di classe per venerdì sera.

In realtà non ero stata a casa di nessun thai prima, a parte quella di Warren. Warren è un ragazzo thai che vive nel mio stesso condominio, gay e completamente pazzo. Quindi diciamo che non fa testo.

Vi dico solo che il condominio era spaziale, con una piscina a cascata (?) in un'altra piscina. L'ascensore era fatto in modo che sembrasse scorrere nell'acqua e si accedeva alla casa spingendo una porta che ruotava tipo passaggio segreto.

Al che si prospetta la seguente scena.... Salotto enorme, tre televisioni di cui una alta quanto me e una band che suonava lì in mezzo.
Non sapete quanto mi siete mancate mentre mi preparavo un cocktail in cucina.......


giovedì 25 settembre 2008

AMERICAN GIRL

Lo so,vi aspettavate molto da me… eppure dopo più di un mese solo un misero commento appena arrivata… non sono più logorroica come una volta…a parte tutto la vita qui sta lentamente modificando il mio carattere da party girl all’ennesima potenza…sono più rilassata, introspettiva…quasi non mi riconosco…ma bando alla serietà lacrimevole…
Tante cose sono successe e alcune di voi le ho tenute informate passo passo…
Dovrei raccontare tanto: di aneddoti, luoghi e emozioni che a 9779 km dalla mia tana in viale Bligny hanno tutto un altro sapore…
Impossibile raccontarvi adesso tutto quanto… posso solo dirvi cosa ho imparato in un mese di California:
1. Quando sei l’unica donna in mezzo a 6 maschi 23enni avresti tanto bisogno delle tue amiche
2. Si è vero, i discorsi ruotano per la maggior parte del tempo attorno a palestra, vestiti (peggio di me lo giuro),calcio e ovviamente, passatemi il termine da stadio,figa
3. Essere sempre in mezzo a loro vuol dire assimilare i loro usi e costumi, dimenticarsi le buone maniere per far posto a termini piu coloriti e mangiare la loro stessa quantità di pasta, consumata in media 7 volte a settimana….trasformarsi in uno scaricatore di porto insomma
4. Riesci ad essere pronta in minuti numero 5 (tempo massimo che ti danno da quando decidono che è ora di uscire a quando tu, un tempo regina del rito del preparativo pre-serata, ancora in accappatoio e con chilometri di capelli bagnati, devi trovarti sulla macchina truccata,vestita e pettinata)
5. Metti da parte ogni vanità come parrucchiere,manicure e ceretta perché pare non siano cose importanti nel timetable della giornata tipo (scusate la superficialità ma vorrei vedere voi a stare tutto il giorno in minigonna senza avere il tempo di fare la ceretta)
6. Vivere con 3 ragazzi di cui: un coreano bulimico con cui condividi il bagno e che vomita di notte, un vicentino un po’ lunatico con un caratterino per nulla semplice da gestire e un pugliese bocconiani doc….non è per niente facile
7. Mettere d’accordo 7 teste pressoché pensanti per 4 mesi consecutivi quando hai davanti un universo di alternative allettanti è più difficile che organizzare una rimpatriata con i tuoi 30 compagni dell’asilo ormai detenuti o sparsi per il mondo
8. Andare in palestra con di fianco le cheerleader bionde,abbronzate e senza un filo di cellulite in shorts rende tutto molto molto piu difficile
9. Capisci che le palestre immense delle università americane non sono una buona cosa per la monogamia…. anche se al momento “per fortuna” non è un mio problema …masse di muscoli con attaccata una testa (sul contenuto ho ancora dei dubbi)si muovono attorno a te in branco sudando e sollevando pesi e rendendo molto difficile ogni tentativo di concentrarsi seriamente su quello che stai facendo
10. Provare tutte le cazzate culinarie che questa terra di tentazione ti propina ti porta ad ingrassare quasi 4 chili in un mese(nonostante le sculettanti cheerleader di fianco a te sul tapis roulant di cui sopra)
11. Andare in giro in canottiera e infradito a fine settembre ti fa capire che non puoi vivere a Milano per il resto della tua vita
12. Conoscere le persone fuori dalla realtà in cui sono soliti vivere ti fa vedere lati nascosti a volte estremi e non sempre piacevoli
13. Le leggende metropolitane che affermano che nelle università americane non studia nessuno sono completamente false; nelle ultime 36 ore ho consegnato un paper, fatto un esame, una presentazione e un weekly quiz..chi mi conosce lo sa in Bocconi è raro che io apra un libro prima delle 48 ore che precedono un esame
14. Qui se ne fregano di tutto e lo stress non sanno nemmeno cosa sia
15. C’è qualcosa di assurdo in un posto dove se ti svegli la mattina prima delle 9 le palme sono coperte dalla nebbia e tre ore dopo ci sono circa 27 gradi e un sole che nemmeno a capri il 15 d’agosto
16. Vorresti tornare indietro e entrare in una Sorority per vivere 4 anni in pieno stile American Pie
17. Essere nel paradiso della promiscuità e dei surfisti e flirtare con un italiano non è esattamente la cosa giusta da fare
18. Iniziare a bere in media 5 birre a sera anche quando sei da sola in casa a guardare Gossip Girl, a 23 anni ti crea qualche modifica nella struttura fisica
19. Sai che sposterai il tuo volo di ritorno ingenuamente prenotato prima di capodanno a una data ancora da destinarsi e dopo un mese non hai ancora avuto il coraggio di dirlo ai tuoi genitori che ti aspettano speranzosi oltre oceano
20. Sei ogni giorno più consapevole che nonostante la california, il free mover, i viaggi, il sole , il mare, i surfisti, la distanza, la spensieratezza apparente e l’esperienza magnifica che stai vivendo …
certi pensieri sono sempre li e non se ne vanno….

Come pagare un sacco di soldi per farsi del male

Ci sono un sacco di modi per spendere tanti soldi. Si possono comprare cose belle, divertenti, ubriacarsi, fare massaggi, mangiare, dormire in hotel paura o passare le proprie giornate all'internet cafe. Oppure si possono spendere per qualche attivita' sadica, come fare trekking in montagna nella stagione delle pioggie.
Indovinate io cosa ho fatto???

Naturalmente sono ripartita da Bangkok, e ora sono a Chiang Mai, al nord, dove ci sono le montagne, per qualche giorno. Qui e' bellissimo, la citta' del relax, natura pazzesca, quindi mi sono fatta convincere a fare quello che doveva essere una passeggiata in montagna per vedere i paesaggi... Vi dico solo che ho camminato una giornata intera sotto la pioggia, in un gruppo composto per il 60% da pazzi tedeschi montanari, che probabilmente prima di andare al lavoro vanno a mungere a piedi le vacche correndo per i pascoli. L'unica cosa che ho visto, dato che ero piegata dalla fatica, e' stato fango/terra rossa/fango per le successive 10 ore in cui ho pensato diverse volte di rinunciare e di fermarmi in mezzo alla giungla, chi se ne frega.

Dopo questa fatica incredibile, arriviamo in un villaggio in mezzo al niente, dove ci aspetta una salutare doccia ghiacciata. Mi sono guadagnata la disapprovazione dei miei compagni di viaggio fricchettoni facendomi fare un massaggio pazzesco (e capitalista, forse, va bhe), e cadendo addormentata alle 7 precise su un materasso per terra, per risvegliarmi la mattina dopo fresca come una rosa.

La guida era ovviamente un sadico pazzo thailandese che mi ha detto di non preoccuparmi, perche' il giorno dopo la strada era tutta in discesa. Si', solo ricoperta di fango. Quindi mentre i tedeschi saltellavano per i sassi e il fango come stambecchi, io me la sono fatta tutta di culo. Vi lascio immaginare come sono tornata a casa dopo altre 10 ore.


L'unico momento in cui non mi fa male qualcosa e' quando respiro....

giovedì 18 settembre 2008

Pillole di vita a Rotterdam...

Bene...se il blog ricancella le mie cose io non scrivo più...e dopo questa ennesima minaccia, mi accingo a raccontarvi un pò della mia vita qui!

Cominciamo dalle basi:

dove vivo...( Fuck ) Stansdowen ci ha trovato alloggio in questi fantastici residence vicino all' università, dove il divertimento non manca mai, ma il resto si...vi dico solo che quando il 1 settembre sono venuta a prendere le mie chiavi, tutta gioiosa di entrare nella mia nuova casa, appena aperta la porta sono stata accolta da un sacco della spazzatura con tanto di moschine volanti e un fetore assurdo in tutto l' appartamento. Ovviamente stavo per svenire, ma mi sono sorretta alla parete, ho richiuso la porta e ho trovato la forza per andare dal manager a dire che io non sarei entrata in quella casa! Così lui ha chiamato l' impresa di pulizia e dopo la prima notte passata da Franci ( della Bocconi anche lei con me in double qui), sono entrata al 141 di Casa Erasmus, armata di guanti, disinfettanti e pezzette e ho pulito fino al tetto...credo la mia coinquilina all' inizio abbia pensato che sono una pazza, isterica, paranoica e fissata ( come d'altronde è...), ma mi ha fatto molto piacere riscontrare che anche lei è sulla mia stessa linea d' onda sulla questione PULIZIA!

dove studio...L' università è a 10/15 minuti a piedi da casa. E' un bellissimo plesso, mille uffici, mille stanze, molto organizzata, computer rapidi e non come quelli nostri! ho lezione due volte la settimana e all' inizio mi sono detta: wow...solo due , poi te la puoi godere, ma NO...perchè qui si va a lezione avendo praticamente preparato tutto il materiale che consiste di 5/6 articoli a volta ( un centinaio di pagine...!!!) e con delle risposte pronte, quindi quando non sei a lezione, sei a leggere questi cosi tremendi e cercare delle risposte, sapendo che poi dovrai presentarle davanti a tutta la classe! ho già fatto una presentazione, ho preso un 8/10, mmmmolto soddisfatta! Le lezioni sono molto interattive, troppo per i mie gusti e l'altra volta ( esattamente il giorno in cui avevo postato il mio intervento...era più fresca e mi bruciava di più...) si è verificato il seguente episodio:

davanti a tutta la classe che sta mettendo giù le cose per andare via...
Prof: NO ragazzi, scusate la lezione non è finita!fermi...scusa! tu, come ti chiami che non mi ricordo?
Io: Martina ( credo mi abbia sentito solo quello che era accanto a me)
Prof: Per favore, visto che oggi non hai detto nulla, puo farci un riassunto di tutto quello che abbiamo detto oggi!
Io: ehm...e bla bla...
CHE FIGURA, VOLEVO MORIRE!

dove mi diverto...tendenzialmente dovunque, il Concordia è il posto di ritrovo di ogni sera sotto casa, dove ci rilassiamo e scambiamo esperienze dopo le nostre giornate a girovagare per la città e per l' uni o tra i mille papers. Poi quasi ogni sera c'è un festino o qui di fronte dove abito o da qualche parte e settimana scorsa c'è stata questa festa per il 95° anniversario di una confraternita...tutti ubriachi, che ti si attaccano e ti parlano nell' orecchio alitando alcol puro a 1 cm dalla tua faccia, ma veramente veramente dvertente!

con chi mi diverto ( e dopo questo vado in biblio a studiare...). I ragazzi del Double sono davvero carini, mi sono trovata subiro bene con loro: Roberto e Giovanni e ho condiviso con loro da subito gioie e disgrazie di quest' avventura, di cui una notte chiusa fuori dal mio albergo, queste tragiche topaie, le lotte con il building manager! Poi c'è Fede ( un vecchio cleacchino), la mia gioia più grande quando l'ho visto qui. Poi Franci e Yana, che però non si vedono molto, ma davvero carine e poi il gruppo di pazze italiane con le quali non facciamo altro che ridere come delle pazze e con le quali sto collezionando chicche memorabili. Vedo anche gente di classe al di fuori dell' università, tutti carini e simpatici davvero, di diverse parti del mondo e fino a ieri siamo andati tutti a bere insieme!

Ovviamente ho fatto poche foto, quelle poche non le ho ancora scaricare ed ancora non ho imparato a metterle su facebook, ma prometto a tutti che è la mia missione! Torno a Palermo il 27 settembre, c'è il fatidico matrimonio...aiutoooo, piangerò lo so! IL VIOLA E' MIOOOOOO...baci per tutte e tutti!

lunedì 15 settembre 2008

Bangkok, la giornalaia del quartiere di Pinklao


Profondamente ispirata dalla massima di Perotts, che è diventato amico di tutto il quartiere, ieri mi sono lanciata anche io nell'avventura di "diventa amica dei negozionanti del quartiere".

Ora, naturalmente nella mia strada è pressoché impossibile, data che è invasa dai carrettini di quelli che vendono cibo, dolci, vestiti, cd, sushi, ben tre estetiste e un ristorante dall'aria dubbia.

Nei giorni passati ho scoperto grazie al mio amico gay e thai Warren, l'esistenza di un ristorantino nelle viettine laterali: è gestito da due sorelle, ci sono le pareti gialle e si mangia benissimo per 1-2 euro. Dato che è diventato ormai il mio punto fisso (e quello di tutti gli expat nella zona), ho cominciato a pensare quante cose siano ancora segrete nel ridente quartiere di Pinklao.

Per dare una svolta al mio pomeriggio di pura pigrizia, ho quindi deciso di cambiare strada e, SORPRESA!.... alla fine della strada c'è una giornalaia!!!


Dovete sapere che a Bangkok io di giornalai veri non ne ho mai visti e vedo solo giornali thai o inglesi nelle librerie o al supermercato. Data la quantita di riviste che compro mensilmente (dato puramente indicativo rispetto a quante poi ne leggo), capite quanta sia stata la mia frustazione in non trovare neanche un amico giornalaio che mi coccolasse e mi conservasse le mie cose (Stefano, mi manchi e non troverò mai un giornalaio come te neanche in capo al mondo!).


Data la lezione di Perotti mi sono presentata alla signora che parla solo Thai, ride come una matta e mi trova bellissima. Beata vecchietta. Lei si chiama Lunapaa o qualcosa del genere che ricorda pericolosamente Lunapark.

Mi ha venduto ELLE thailandia e mi ha anche fatto lo sconto di 5 baht, per un totale di 1,50 euro. Non ho molto capito effettivamente come faccia a scontarlo del prezzo, ma è irrilevante data la mia felicità di aver trovato finalmente un venditore amico. (In realtà avevo trovato un altro venditore amico: il venditore di palle di riso fritte. Ma non parla inglese ed è molto imbarazzato ogni volta che vado là perchè non mi capisce, quindi chiama l'interprete. Ogni santa volta. E non ha ancora capito che io prendo solo una palla di riso e che so che costa 10 baht. Ecco, non ha funzionato.)


Ora voi non potete capire quanto sia stata orgogliosa di aver comprato ELLE anche se non capisco una mazza. Guardo le figure e sono contenta... Qua i giornali inglesi costano circa 15-18 euro, quindi prezzi assolutamente proibitivi per qualcosa che non leggerò mai! Anzi, forse preferisco addirittura averle in thailandese......




P.S. Cat l'irlandese ieri è venuta a dormire da me e per sdebitarsi, impietosita, mi ha comprato HELLO! in inglese. Era addirittura rivestito di un sacchettino trasparente, sia mai si rovini! Ammetto che mi sono quasi commossa per l'importanza del regalo ed il prezzo esorbitante! C'è addirittura Victoria in copertina quindi mi aspetto di imparare un sacco di nuovi vocaboli interessanti in inglese... ehehehe....



scusate

No dai l'altra volta avevo scritto in arancione...che pirla mi sembra che tutte abbiano un colore Mirti scusa se ti ho rubato il viola..solo per questa volta...almeno quando vedete l'arancio sapete che sono io...adesso guai a chi mi ruba l'arancio...

bacio

manca poco...

Ciao ragzze!Sono appena tornata dal lavoro...questa è l'ultima settimana fortunatamente!!
Ho dato le dimissioni e con venerdì sera finisco di avere le mani a mollo a lavare bicchieri e tazzine!!!il proprietario voleva lavorassi anche nel week end ma io gli ho detto guarda non mi presento nenache se piangi...fortunatamnte il manager è partito per le vacanze quindi l'aria è un po' più rilassata...
leggo i vostri racconti, soprattutto della Simo e della Costi, e mi accorgo di come l'esperienza che sto vivendo sia molto più "all'acqua di rose"della vostra...Londra è fantastica, ma sono sempre in Europa...
Complimenti care mie amiche scrittrici riuscite ad emozionarmi e a farmi venire voglia di visitare i posti di cui parlate!!
la mia vita qua scorre tranquilla: da brava londinese vado a correre con Caterina, qua anche se corri sui muri nessuno ci fa caso...
Il prossimo week end verrà Davide e non vedo l'ora di godermi il week end senza lavoro...
Qua tutti vanno per la loro strada senza dar peso a ciò che avviene attorno. In metropolitana è pazzesco sembrano tutti dei robottini corrono sempre e a volte mi sono lascita trasportare dalla loro frenesia accorgendomi di correre anche io senza essere in ritardo...
E' una città frenetica, ma ho attaccato bottone con un sacco di persone diverse, magari solo per 10 minuti come stasera...ero alla fermata dell'autobus e un tipo mi ha chiesto da dove venivo, ci siamo messi a parlare e dentro di me pensavo forse a Milano avrei detto ma che cazzzo vuole questo e invece qua non so...mi sento molto più disinibita...me ne frego e parlo con più persone possibili...ho fatto amicizia anche con un signore giapponese proprietario di un sushi che mi ha pure fatto un super massaggio!
Bhe ora vado a dormire...vi abbraccio tutte virtualmente!!

Sbernish

sabato 13 settembre 2008

Sono molto offesa con questo blog...ieri avevo scritto, poi ho fatto pubblica e sono andata a prepararmi per uscire e oggi controllo e non c'è nulla...Simo cerca un modo per ripagarmi del lutto altrimenti io e lui abbiamo litigato per sempre! e si, è una minaccia...vado a comprare un paio di scarpe invernali...che qui altrimenti la febbre ( non gialla e simili, ma quella stupida da presa di freddo) mi colpisce e mi mette a letto, e io non voglio questo e poi diciamolo...è sempre una buona scusa!

venerdì 12 settembre 2008

FROM ALL OVER THE WORLD...

AUGURI SABRIIIIIII!

TI VOGLIAMO BENE E CI MANCHIIIII!!!

mercoledì 10 settembre 2008

Bangkok Encounters

E' dalle piccole cose che capisci che l'Asia è un paese superiore....

Come ad esempio il fatto che il supermercato Tesco organizzi ogni sera un corso di aereobica per la strada. Dove grandi, bambini e vecchietti in tutine fluo danzano ai ritmi scatenati seguendo un maestro provvisto di scaldamuscoli e fascetta per il sudore.
Sembrava di essere a Saranno Famosi, solo per la strada....

Non sapete quanto avrei voluto avere la mia macchina fotografica... prometto che non la dimenticherò mai più, ma dovevo condividere con voi questo momento....

A passage to India

E’ ormai una settiamana che sono arrivata in India.
Mi ricordo ancora gli addii pressoché strazianti a parenti e fidanzato e un viaggio di 12 ore con il cervello totalmente spento…
E quando il comandante annuncia l’atterraggio e finalmente comincio a realizzare.
Usciamo dall’aeroporto e subito vengo assalita dalla sua forza: umida, rumorosa e da un odore difficile da descrivere, di spezie e di gente. Il caos che la fa da padrona. Non un semaforo, non un cartello della strada, di vigili nemmeno l’ombra. Ma il suo ordine sembra essere questo caos, perché nessuno viene investito,nessuno tamponato.
Vengono a prenderci due studentelli tutti fieri della loro università “the third of India!” e facciamo il nostro ingresso trionfale all’MDI. Sono le sei del mattino eppure in tanti occupano i grossi prati, chi si diletta con il criket, chi corre, chi siede sotto una palma inerte per il caldo che già a quest’ora si respira.
I convenevoli e poi riesco finalmente a poggiare la valigia nel mio nuovo rifugio, una cameretta di circa 10 mq, che dovrò condividere con una ragazza italiana del gruppo dei bocconiani, dove trovo unicamente due letti, due scrivanie, due armadi e due ventilatori a pale. Niente specchi, comodini, cassetti, ma, soprattutto, niente bagno. Scopro presto che lo dovrò condividere con tutte le ragazze del piano, che comunque sembrano non farne troppo uso. A distanza di qualche giorno mi sembra quasi confortevole, con le sue grandi docce e i suoi grandi specchi.
“Devi solo farci l’abitudine”.
Questa frase me la sarò sentita ripetere e me la sarò ripetuta io stessa non so quante volte nelle prime ore. Ma ci sono un po’ di cose che me la fanno sembrare impossibile: il caldo soffocante, l’umido che si attacca alla pelle fino a sera, lo sporco che si può trovare in ogni angolo, in ogni strada, sulle mani di ogni persona. E a questo si aggiungono le 12 ore di distanza da casa e tutte le persone che stanno là.
Ma con le prime strette di mano e i primi sorrisi comincio a realizzare che forse così difficile non sarà.
Conosciamo infatti qualche erasmita , tra cui molti italiani: c’è Nicola, sardo e dalla bella (in senso lato) parlantina, c’è Simone, di Monza, che qui tutti chiamano il “bambino”, perché è il più piccolo della compagnia e perché è l’unica parola italiana che glia altri stranieri sono riusciti a imparare e infine c’è Gui, di Genova, ma vissuto un po’ qua e un po’ la.
E poi l’ampia mole di ragazzi stranieri: Diane e Louis francesi, Soren e Brita tedeschi, Dimitris greco, Michael belga e le due bionde, Heidi e Gosia, scandinave. Ci dicono che nel week end ne arriveranno ancora una trentina.
Veniamo subito invitati ad un club in uno dei mille centri commerciali che la città (una sorta di Rozzano di Delhi) ospita. E’ un posticino piccolo e non troppo frequentato, ma dove la musica è più che dignitosa (se non altro non unicamente indiana) e dove i cocktail costano intorno all’euro ciascuno. Presto ci troviamo a scatenarci alle note dei Chemical come se fosse così da tutta una vita. E la cosa mi fa sentire bene.
Ci sono milioni di cose che ancora devo scoprire su questo paese e su chi lo abita, ma un po’ comincio a farmi l’idea su di alcune. Per esempio, qui il tempo passa in maniera differente dal nostro. E’ impensabile fissare un appuntamento, perché sai che qualcosa ti capiterà per forza: può essere il traffico, una mucca in mezzo alla strada, un temporale dal nulla o il risciò che si è perso (ebbene sì, vado in giro in risciò, come quelli di Pinarella di Cervia, ma a motore e che almeno ti portano in lungo e in largo per 5 rupie a giro, circa 50 centesimi). Inoltre vedi persone dormire 2 ore al giorno, troppo prese dallo studio o da qualche torneo di calcio, che passeggiano di stanza in stanza alle 4 di mattina, come se per noi fosse pieno pomeriggio.
Ma soprattutto, comincio a notare le sue enormi contraddizioni e le sue mille facce diverse e contrapposte.
Domenica è stata una giornata emblematica a tal proposito.
Questo weekend eravamo ad Agra (con tutta la gente di cui sopra) a vedere il taj Mahal e attorno a me si stagliava per la città uno scenario che ormai comincia ad essermi molto familiare: macchine rumorose, polvere, venditori ambulanti che ti seguono proponendoti le loro mille cianfrusaglie finchè stremato non gliele compri, animali per la strada e bambini seminudi che ti sorridono ogni volta che ti avvicini loro. Insomma, una povertà a cui, fortunatamente (perché quanto siamo fortunate!!!), non siamo minimante abituate.
A distanza di 5 ore di bus e mezz’ora di preparativi facciamo il nostro ingresso in uno dei Mall più lussuosi e scintillanti che io abbia mai visto (di quelli che compaiono soltanto sulle rivistine degli aerei delle compagnie arabe) per andare all’inaugurazione della gioielleria di un amico di Dimitris, dove mi accorgo che di ognuno dei collier nelle vetrinette è composto da diamanti non più piccoli di una mia unghia.
E dopo una settimana qui, non so dire se preferisco lo zaino in spalla e i sorrisi dei bambini quando porgi loro un pennarello, o i discorsi su quante guardie si hanno in media nelle proprie ricche case…
Ma più passano i giorni più mi innamoro di tutto questo.
Avrei parecchia voglia di un vostro abbraccione.
कोस्तान्ज़ा

lunedì 8 settembre 2008

Londra

Ciao!!!che figata questo blog! Appena ho un po' di tempo leggerò tutto quello che avete scritto.
Finalmente ho il mio computer e vi posso scrivere dalla mia stanza.
Non mi ricordo se ve l'ho scritto ma è a camden Town. Quando ho letto l'annuncio della casa ero un po' dubbiosa vista la zona...ma la casa è molto carina.
Vivo con una ragazza australiana che parla velocissimo (quindi fatico a capire tutto), una tipa molto fashion che fa colazione con short inguinali e stivali con pelliccia.
Un ragazzo che sembra il fidanzato di Kate Moss: lungo lungo magro magro che fa il fotografo.
Un ragazzo inglese bello pompato che si fa di bibitoni energetici a tutte le ore.
Che cazzo centro io non lo so...
Per ora li ho conosciuti poco perchè quando torno dal lavoro loro già dormono, ma quando finisco il periodo al ristorante avrò più tempo per stare con loro.
Ah non faccio la cameriera ma la barista (non so cosa è peggio) quindi faccio i drink, i cappuccini (non mi viene mai la schiuma...), faccio i conti in cassa...un po' di tutto. Sono l'unica donna in un branco di italiani (si va dalla sardegan alla puglia e siamo ai livelli "i miei genitori mi hanno imparato...").
Comunque tanto manca poco venerdì avverto che è la mia ultima settimana speriamo non mi lancino dietro una pizza...
Appena mi compro la macchina fotografica provo ad allegare qualche foto.
Ele sono contentissima che vieni a trovarmi se sei da sola ti ospito io se sei con Luca vi trovo un albergo...
Sono felice di sapere che state tutte bene ora vi saluto e vado a dormire qua è quasi l'una di notte...
Vi abbraccio tutte amiche mie!!

sabato 6 settembre 2008

Vietnam 2! I (L) HCMC

Allora, visto che ricevo un sacco di lamentele (!!) perchè non ho finito il racconto del Vietnam, vi scrivo ora, anche se sono già arrivata a Bangkok.
Per chi fosse preoccupato per la mia salute, qui non c'è nulla di diverso, e sembra che la situazione si sia notevolmente calmata dopo il picco dei giorni scorsi... quindi, tranquilli!!

Tornando al racconto, da Phom Pehn, in Cambogia, abbiamo preso un magnifico pulmino che ci ha portato fino a Saigon, o Ho Chi Minh City (HCMC). Personalmente mi è piaciuta moltissimo... è una città modernissima, con un sacco di locali, negozi, gente che ha bene in mente di divertirsi... Abbiamo visto il museo della guerra, e poi mi sono concessa un pomeriggio (e un po' di soldi!!) per lo shopping...
Qui ci sono un sacco di boutique occupate dai giovani stilisti, e non ho resistito ad un vestitino adorabiiiileee... il terrore di dovermi portare tutto nel mio zainetto minuscolo e peraltro rotto, mi ha fermato dal continuare.

Il giorno dopo siamo andati a vedere i Tunnel di Cuchi, dove i VietCong si sono nascosti per 15 anni dagli americani... Sono dei tunnel sottoterra, di circa un metro di diametro, completamente bui e claustrofobici... vi dico solo che io non sono entrata e mai mi sognerò!!! Una cosa davvero impressionante....

E' strano perchè qui tutto ti fa vedere la guerra in Vietnam da un'altra prospettiva, la loro, e ovviamente ci tengono molto perchè tu capisca cosa hanno dovuto sopportare per questa follia americana.... E' ancora pieno di persone infettate dalla diossina, mutilate o ritardate.
Parlando con alcuni ragazzi, mi hanno spiegata che anche la next generation, la nostra, ha ancora i problemi creati dalle bombe chimiche...
Personalmente la guerra in Vietnam mi è sempre sembrata una cosa troppo lontana, distante, temporalmente e spazialmente. Una cosa di cui non mi si è mai chiesto di occuparmi troppo. Ma vederla qui è un'altra cosa, è reale, la vedi e la puoi sentire ad ogni città e ad ogni persona.
Tutti hanno avuto un familiare ucciso o militante. E ora che si stanno riprendendo, hanno ancora i segni ed i traumi di qualcosa che ha completamente distrutto il loro paese.

La sera siamo andati prima in un club, Lush, per poi spostarci in una discoteca, Apocalypse Now (nda: ogni città del vietnam ha almeno una discoteca che si chiama Apocalypse Now). Dentro ci saranno stati almeno una decina di poliziotti a controllare la folla, che comunque sembrava non preoccuparsene poi molto, come al solito.
E' strano vedere come effettivamente la generazione successiva stia reagendo, aprendosi al consumismo, alla moda, ai locali. Sono pazzi di tutto ciò che è divertente, allegri, e con voglia di conoscere chiunque sia straniero. Eppure, hanno dieci poliziotti in ogni discoteca e la faccia del comunismo che li guarda ad ogni angolo di strada.

Lasciare HCMC è stata dura, anche perchè avrei voluto stare di più di un paio di giorni, ma come vi ho anticipato ho deciso di prendere da là un volo per arrivare fino a Hoi An, una cittadina antica un poco più a nord.

Aspetto davvero di leggere anche da voi!!

lunedì 1 settembre 2008

Vietnam. Io viaggio da sola.

Che bello vedervi scrivere tutte!! Mi piace davvero tanto questa idea e mi piace raccontarvi quello che faccio... Vorrei descrivervi tutti i miei compagni di viaggio, ma ultimamente il numero e` cresciuto a dismisura, quindi vi posso fare solo un brevissimo resoconto...
Vi ho gia` raccontato dei miei compagni di viaggio, cui si sono aggiunti in Cambogia:

- Catriona detta Cat, irlandese, viaggia da sola, parla un sacco ed e` simpaticissima. Ne ha per tutti, ma riesce a diventare amica di chiunque in circa 10 secondi. 30 anni circa, viaggia da un anno e vuole aprire una guesthouse in SudAfrica dopo aver finito il viaggio qui in Asia.

- Sofie, svedese, 20 anni, viaggia da sola. Dopo aver finito la scuola ha deciso che non aveva proprio per la testa di cominciare l`universita` e ha cominciato a viaggiare. Si dice che adesso sia in Australia per fermarsi la` almeno un anno.

- Jimmy and Michael, inglesi di Notthingham (do you know... ROBIN HOOD??), fanno sempre tutto insieme, mangiano le stesse cose e bevono solo birra. Simona finge di capirli quando parlano, annuendo sempre. Per circa una settimana Simona ha chiamato Jimmy `Tommy` per poi aggiungerlo su facebook e capire che si chiamava Jimmy.

- Rei detta Reichel, giapponese, studia per diventare infermiera, viaggia da sola. Ride sempre e non capisce bene quando Simona parla, ma questo la fa ridere ancora di piu`. Porta con se un sacco di fote che regala con un sacco di dediche e disegni ai suoi compagni di viaggio. Siccome Simona non aveva foto con se`, ha fotografato le sue foto dalla macchina digitale.

Gli altri nel prossimo post, promesso...
Il mio viaggio in Vietnam e` quasi finito (riparto domani) e ancora non vi ho raccontato niente...

In realta` la cosa piu` importante tra tutte e` che ho deciso a Saigon di mettermi in viaggio da sola, e di risalire il Vietnam fino ad Hanoi senza i miei compagni di viaggio.
Nello scorso post vi ho detto quanto la cosa mi spaventasse e che non ero sicura di sentirmi pronta, ma dopo aver parlato a lungo con Sofie in particolare, ho deciso che era il momento ed il posto giusto per provare...

Mentre parlavo con lei, ho confessato a Sofie di quanto avessi pianto sull`aereo per venire a Bangkok, per l`emozione, la paura e la tristezza, e di quanto questo mi avesse fatto credere che forse non ero totalmente pronta. Sofie mi ha sorriso e mi ha spiegato che non e` cosi`. E che lei sui voli piange sempre perche` sai quello che lasci e non sai quello trovi. The emotions overwhelme you, it`s normal. E poi viaggi da sola. E hai il rischio di mille cose che possono succedere ad una ragazza sola e che tu decidi di correre.

Ho notato che un milione di volte, anche quando viaggiavo con i ragazzi, ci fosse una frase standard che la comunita` di backpacker rivolgeva alle ragazze. Are you travelling alone? e` il segno che la comunita` ti protegge e se hai bisogno di qualsiasi cosa c`e`. Le ragazze sono pronte ad accoglierti nei loro gruppi o addirittura con i loro fidanzati per il patto segreto che vige tra donne. E per il quale mi sono accorta che non sei mai davvero sola.

Viaggiando per il Vietnam ho incontrato soprattutto donne che mi hanno raccontato le loro vite e che mi hanno aiutato e supportato. Dalla signora lungo il fiume che ha voluto che cambiassi strada perche non era sicuro, a quella dell`albergo che ha deciso che qualunque cosa mi fosse successo lei lo avrebbe saputo. Non preoccuparti.
E ad un`infinita` di viaggiatori a cui mi sono unita e separata per brevi tratti del viaggio.

E` stato difficile ma l`ho fatto. Ho mangiato da sola a ristorante, e ho bevuto da sola una birra, succhi di frutta e un`infinita` di colazioni. Credo che sia stato uno dei momenti piu` difficili, a dire il vero. Ma ho fatto anche questo e ora mi sento piu` forte e sicuramente in grado di mangiare da sola, senza protezioni se non me stessa, come diceva la buona e vecchia Carrie al ristorante.
How many person?
Just one, me.

Scusate per la lunghezza del post, ma ci tenevo a raccontarvi di questi momenti e della mia decisione... Nei prossimi post vi racconto meglio il vietnam!